di Pasquale Campanelli
Addio fondatore benemerito e generoso
Lo scorso 14 febbraio 2003 ci ha lasciato il nostro Socio Gen.Isp. Alberto MANGANONI , fondatore dell'ANUTEI e della nostra Rivista "L'ELMO DI MINERVA".
Moltissimi Soci, colleghi ed amici hanno partecipato al Suo servizio funebre. Vogliamo qui rinnovare la preghiera letta in quella occasione.
"Oh Signore, accogli con benevolenza nostro fratello
ALBERTO,
che fu Artigliere, Ingegnere, Capo del Servizio Tecnico di Artiglieria,
Generale Ispettore del Corpo Tecnico dell'Esercito,
Socio fondatore e Presidente della
Associazione Nazionale degli Ufficiali Tecnici dell'Esercito Italiano,
Direttore della Rivista "L'ELMO DI MINERVA",
concedi consolazione alla amabilissima consorte ALDA ed a tutti i suoi cari,
ed infine trasfondi ai Soci dell'ANUTEI tutte le sue magnifiche qualità,
la sua umanità e generosità,
noi ti preghiamo."
Ma il generale MANGANONI fu soprattutto un Capo preparato, capace, illuminato e generoso. Prima ancora era stato un soldato valoroso apprezzato per la sua intelligente fuga dal campo di prigionia.
Possedeva una cultura larghissima che gli conferiva il prestigio del maestro, in larghi settori di attività: dall'ingegneria alla balistica, alla psicologia, alla storia, alla sociologia, alle scienze politiche, materia di sua seconda laurea.
Il Generale MANGANONI raccoglieva la più completa fiducia di Ministri, Capi di S.M., dirigenti industriali italiani e stranieri, ma quel che più gradiva, la fedele collaborazione, senza riserve, dei suoi dipendenti.
Quando entrai nell'allora Servizio Tecnico di Artiglieria, incontrai il Generale allora Vice Direttore del Laboratorio di Precisione Esercito. Festeggiò il mio arrivo perché fui il primo Capitano con 10 anni i servizio prestato quale ufficiale di Fanteria ad entrare nel Servizio Tecnico di Artiglieria .
Al pranzo mi disse: "Guarda che tu sei passato di colpo dai 'brut che studia nen' ai 'bèj che studia"'. Così venivano infatti scherzosamente classificati dalle ragazze torinesi gli Ufficiali Allievi di Fanteria e di Artiglieria: e mi fece pagare da bere a tutti!
Da allora ho lavorato alle sue dipendenze ininterrottamente fino al suo congedamento.
Nell'ultima fase del servizio, su mandato del Ministero della Difesa e sotto la sua guida sono stati negoziati i più grandi programmi di coproduzione internazionale e con essi le più qualificanti produzioni dell'intera industria italiana, dall'HAWK al MILAN, allo Skyguard/Aspide, agli apparati per la visione notturna (IR ed IL). Inoltre, programmi di acquisto quali : lo Stinger, il TOW, di manutenzione di 5° livello dell'HELIP quale il TMRF, programmi di cooperazione su licenza quali poligoni virtuali, simulatori per l'addestramento all'impiego dei missili Stinger, programmi di coproduzione dell'obice FH/70 , dei carri armati Leopard e dei lanciamissili MLRS.
Il congedo non segnò la fine lavorativa del generale MANGANONI , che fondò la "ANUTEI" ed il suo giornale "L'Elmo di Minerva", attraverso il quale continuò a sostenere l'attività dell'Esercito nell'ammodernamento del suo armamento e della sua logistica.
Il muro di Berlino, con la sua caduta, fece credere, ma solo per poco, alla fine di tutte le guerre!
Era l'epoca in cui pervennero alle alte cariche della Difesa Generali che, per età, non avevano esperienza di guerra. Il generale MANGANONI non si dette pace scrivendo direttamente ai responsabili su tutti i giornali da cui riusciva ad ottenere ospitalità, parlando di grandi e gravi errori concettuali nella ristrutturazione dell'Esercito, visto nella nuova ottica di pace . E gli avvenimenti degli ultimi anni gli hanno dato ragione.
Con quanto capitato nei Balcani, noi italiani, i più diretti interessati agli avvenimenti, ne siamo stati spettatori, se si esclude la partecipazione di piccole unità in veste di polizia militare o di bonifica di campi minati .
Non tocca a me fare della politica, ma nello stendere questo elogio funebre devo mettere in luce il grande rammarico che ha turbato gli ultimi anni della vita di questo generale, uomo onesto, religioso, laborioso, in pena per il futuro della sua Patria!
Gen Pasquale CAMPANELLI
N.d.R. - Gli Ufficiali Allievi di Cavalleria .erano "i bèj che studia nen'', quelli del Genio "i brut che studia".
(da NVS n.1/2003 pagg.28-29)