Prima ancora di conoscere personalmente il Generale Maurizio Pallone ero stato colpito dalla personalità che emergeva dal racconto dei suoi collaboratori. Sentivo parlare di una sorta di «paladino» del vetro d'ottica un po' scienziato ed un po' stregone e comunque un vero tecnico militare che era riuscito a coniugare la passione con il lavoro. Quando la ristrutturazione degli Stabilimenti militari decretò la chiusura della “Vetreria” dell'Esercito l'allora Colonnello PALLONE venne nominato Direttore dell'appena costituito Polo di Mantenimento delle Armi Leggere.
«Passare dal vetro all'acciaio non sarà facile», pensavamo noi a Terni, ma avevamo fatto i conti senza considerare i l suo grande amore per i materiali dell'Esercito , tutti, nessuno escluso.
Nel giro di pochi anni il Direttore di Terni diventò il referente tecnico della Commissione conclusiva delle armi presso il Ministero dell'interno, membro del Consiglio d’Amministrazione del banco Nazionale di prova di Gardone Valtrompia (Ministero delle Attività Produttive) ed uno dei collezionisti d'armi più noti a livello internazionale. A proposito di collezioni, mi risulta che quella di armi sia stata smembrata da lui stesso ma mi chiedo se l'infinita collezione di occhiali, raccolti in innumerevoli visite ai mercatini d'antiquariato di mezza Europa, sia ancora integra.
Potrebbe fare cornice al costituendo Museo delle Armi della Città di Terni di cui il Generale Maurizio Pallone è stato uno dei promotori e dei più convinti sostenitori. Noi, a Terni non abbiamo fatto in tempo a ringraziarlo di tutto quello che aveva fatto per la città e per il PMAL (la «Fabbrica d'Armi», come la chiamava Lui) ma sicuramente lo teniamo nel cuore come uno dei personaggi più preziosi che hanno illuminato il nostro cammino.
Col. ing. Gabriele GHIONE
(da NVS n.1-2/2012 pag 14)