Nel ricordare il Generale Angelo DI ROCCO, che ha intrapreso il suo ultimo viaggio il 4 Giugno 2007 dalla Certosa di Bologna, in qualità di Ufficiale del Corpo Ingegneri, mi associo al Direttore Editoriale del "Basco Azzurro" che gli augurava, a nome degli Aviatori dell'Esercito, "Sit tibi terra levis".
Nella sua veste di Ufficiale tecnico dell'AVES il Generale Angelo DI ROCCO può essere considerato uno dei cinque "padri fondatori del Corpo Ingegneri" che seppero costruire quella efficiente struttura tecnico logistica di supporto delle flotte aeromobili dell'Esercito che fu ed è ancora cruciale per l'eccellenza dell'Aviazione dell'Esercito.
Al comando, prima del 2° RRALE di Bologna e dopo, nel grado di Colonnello, del 4° RRALE di Viterbo, completò la costruzione di quel patrimonio prezioso di competenza ed efficienza appannaggio degli attuali Reggimenti di Sostegno dell'AVES, grazie alla sua preparazione, il suo pragmatismo, la sua forza serena, la sua perseveranza ed energia di abruzzese, ben dissimulate dalla sua caratteriale bonomia.
Nell'anno 1977, con la sua meritata progressione di carriera, si concluse la sua lunga parentesi di Aviatore e la sua preziosa dote di conoscenze e professionalità di Ufficiale dello S.Te.M. continuarono ad essere profuse a larghe mani nell'ambito della Direzione Generale della Motorizzazione a Roma dove ricoprì incarichi di vertice fino al più elevato allora previsto per gli Ufficiali S.Te.M., quello di Vice Direttore Generale.
Ed anche qui lasciò quei tesori di affetti personali e di testimonianze di amore per il suo lavoro, per meati da quel senso di completezza e serenità che emanava dal suo modo di vivere la sua condizione civile e militare .
Io, che ho avuto il privilegio di servire, quale Vice Comandante del 4°RRALE, alle Sue dirette dipendenze, voglio interpretare i sentimenti di tutti gli Ufficiali S.Te.M. (oggi Co.Ing,) che Lo hanno conosciuto nell'augurargli un viaggio sereno come se stesso in questa Sua ultima rotta ....verso il Paradiso dei Giusti.
Magg. Gen. Giuseppe Umberto CALECA
(da NVS n.1/2008 pag.15)