FREGI
Il fregio del Corpo degli Ingegneri dell'Esercito è lo stesso del Corpo Tecnico dell'Esercito, dove confluirono, nel 1980, i vecchi Servizi Tecnici.
E' costituito da una ruota dentata posta al centro fra due rami di alloro sormontati dalla corona turrita.
Le insegne, realizzate in metallo argentato opaco poggianti su di un cerchio lucido ovvero in metallo o ricamo dorato, vengono portate sul basco e sul berretto rigido.
Fregi per Basco e Berretto |
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Fregio per basco | Fregio per berretto |
Mostrine del Corpo degli Ingegneri attualmente vigenti | ||
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Armamento | Geografi | Infrastrutture |
NASTRINI
Tra le decorazioni e onorificenze ("nastrini") indossate dai militari ce ne sono alcune peculiari del Corpo degli Ingegneri e rappresentano le specializzazioni ottenute a seguito di frequenza di Corsi e Master post-laurea.
Nastrino | Specializzazione | Mostrina |
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Indirizzo Armi e Munizioni | ![]() |
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Indirizzo Chimico-Fisico | ![]() |
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Indirizzo Elettronico COM (Telecomunicazioni) | ![]() |
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Indirizzo Elettronico NON COM (Informatico, Elettronico, Optoelettronico) | ![]() |
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Indirizzo Materiali del Genio | ![]() |
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Indirizzo Geotopografico | ![]() |
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Indirizzo Edili / Infrastrutture | ![]() |
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Indirizzo Motoristico | ![]() |

BEATO FRANCESCO FAÀ DI BRUNO
PATRONO DEL CORPO DEGLI INGEGNERI DELL’ESERCITO
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25 SETTEMBRE

Con la costituzione del Corpo Tecnico dell'Esercito (ridenominato con la Legge n. 490/97 in CORPO DEGLI INGEGNERI DELL’ESERCITO), originato dalla unificazione dei preesistenti Servizi Tecnici, permaneva viva e sentita l'esigenza di eleggere un Santo Protettore, un Patrono intercessore il quale, oltre a recepire le istanze e le aspettative dei suoi devoti, costituisse ausilio di Fede e modello ideale di vita, rivelando nelle opere e nel pensiero quei lineamenti nei quali, più spiccatamente, potessero riconoscersi gli Ufficiali del Corpo degli Ingegneri.
Per altro verso, raccogliere l'eredità del passato e dover operare delle scelte a favore di uno dei Santi Protettori già onorati nei rispettivi Servizi Tecnici, salvaguardando i caratteri di equità e di unanime consenso, si sarebbe rivelata impresa ardua e non scevra da incomprensioni.
Al fine di aderire a tali intendimenti, veniva condotta una meticolosa ricerca agiografica, al termine della quale emergeva nettamente la figura del
Beato FRANCESCO FAÀ DI BRUNO
(ALESSANDRIA 29.03.1828 - TORINO 27.03.1888)
beatificato a Roma nel 1° centenario della morte, il 25 settembre 1988 da Sua Santità Giovanni Paolo II.

GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 6-12-2022 Serie generale - n. 285
Concessione della croce d’oro al merito dell’Esercito Con decreto ministeriale 1389 datato 21 novembre 2022 è stata concessa la croce d’oro al merito dell’Esercito conferita al Corpo degli ingegneri, con la seguente motivazione: «Corpo dell’esercito di assoluto valore, primo riferimento tecnico e scientifico, si prodigava incessantemente sia per assicurare il proprio incondizionato contributo in fondamentali programmi di sviluppo e ammodernamento delle piattaforme e dei sistemi d’arma sia nel supporto allo sviluppo infrastrutturale di progetti di interesse nazionale nonché per ottemperare agli obblighi assunti dall’Italia nel contrasto alle attività di produzione, detenzione e sviluppo delle armi chimiche. Chiamato a contribuire nelle attività volte a fronteggiare una grave pandemia, il personale del Corpo garantiva un aderente, efficace e insostituibile supporto tecnico. Il Corpo degli ingegneri, con la propria azione altamente meritoria, ha concorso in maniera determinante a elevare il prestigio della componente militare all’interno del sistema Paese». Territorio nazionale ed estero, 1998 - 2022. 22A06903 |
L’Ufficiale del Corpo degli Ingegneri dell'Esercito è impiegato nella gestione tecnico-logistica dell’organizzazione militare, il suo percorso formativo mira a sviluppare competenze tecniche specifiche che gli permettono di:
- presiedere agli studi scientifici e tecnici dei mezzi occorrenti all'Esercito e alla realizzazione e alla sperimentazione tecnica dei relativi prototipi;
- provvedere all'elaborazione delle condizioni tecniche dei progetti di capitolati d'onere e all'elaborazione dei progetti di regolamentazione tecnica per la conservazione, la
manutenzione, l'uso e la riparazione dei materiali dell’Esercito; - sopraintendere al controllo della produzione e fissa le direttive tecniche per il collaudo dei materiali da approvvigionare.
Pertanto, sono innumerevoli e variegati i possibili enti d'impiego, che vanno dai reparti operativi agli Enti Centrali della Difesa.
Di norma, il suo impiego è funzione della formazione tecnica conseguita presso l'Università (varie branche dell'Ingegneria, ma anche chimica, biologia, geologia, informatica, etc.) dell'anzianità e del grado dell'Ufficiale, del suo bagaglio di conoscenze tecniche, logistiche, operative e amministrative acquisite anche nel corso della sua carriera.
I principali Enti di possibile impiego sono:
- poli di mantenimento che dipendono dal Comando Logistico dell'Esercito
- Polo di Mantenimento Pesante Nord di Piacenza
- Polo di Mantenimento Pesante Sud di Nola
- Polo di Mantenimento dei Mezzi di Telecomunicazione Elettronici e Optoelettronici (POLMANTEO) di Roma
- Polo di Mantenimento delle Armi Leggere di Terni
- stabilimenti militari che dipendono dall'Agenzia Industrie Difesa
- Stabilimento Militare Pirotecnico di Capua
- Stabilimento Militare Munizionamento Terrestre di Baiano di Spoleto
- Stabilimento Militare Ripristini e recuperi del Munizionamento Terrestre di Noceto di Parma
- Stabilimento Militare Propellenti di Fontana Liri
- Stabilimento Militare Spolette di Torre Annunziata
- Centro Polifunzionale di Sperimentazione di Montelibretti
- Centro Tecnico Logistico Interforze Nucleare-Biologico-Chimico di Civitavecchia
- uffici tecnici territoriali
- Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri di Torino
- Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri di Nettuno
- centri di sperimentazione interforze
- reparti dell'area operativa che richiedono personale altamente specializzato
- organi centrali
- Stato Maggiore della Difesa
- Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti
- Direzione Armamenti Terrestri
- Direzione Armamenti Aeronautici
- Direzione Informatica, Telematica e Tecnologie Avanzate
- Direzione Generale dei Lavori
- Stato Maggiore dell'Esercito
- comandi infrastrutture
- reparti infrastrutture
- Istituto geografico militare di Firenze
- Centro Interforze Studi Applicazioni Militari di San Piero a Grado
Nel corso della carriera, inoltre, non è rara la possibilità d'impiego in ambito interforze e internazionale, presso organismi NATO, ONU e UE e partecipazioni a missioni nei vari teatri operativi.
Il filmato realizzato dallo Stato Maggiore Esercito che descrive alcune possibilità d'impiego per i giovani Ufficiali ingegneri:
(dal volume Il Corpo degli Ingegneri, scritto dall'ANUTEI con il contributo del Gabinetto del Ministro della Difesa, terza edizione, 2022)
IL PASSATO
1.1. Le truppe di ingegneria italiana e la cosiddetta Traccia italiana
In tutti gli Stati Italiani, dove più e dove meno, gli ingegneri ebbero sempre un gran peso, non fosse che per erigere, mantenere ed ampliare le mura delle città.
La comparsa delle artiglierie, i cui primi esemplari apparvero già alla fine del XIV secolo, incrementò gli studi ingegneristici e diede origine a quelli balistici, meccanici e logistici inerenti la nuova arma - il cannone - e i mezzi tecnici ad essa correlati, cioè le polveri, il munizionamento, le attrezzature e i modi di fu sione, lo studio delle leghe metalliche, i carriaggi, le infrastrutture.
Facendo riferimento all'esercito dal quale quello italiano trae ascendenza diretta, quello sabaudo, va notato che i Duchi di Savoia avevano al loro servizio, già sul finire del XIII secolo, ingegneri e truppe speciali preposti ad operare sulle fortificazioni. La prima istituzione di una truppa d'ingegneria italiana può essere fatta risalire agli antichissimi établies, bande di guarnigione, impiegate esclusivamente per costruzione, mantenimento e difesa dei luoghi forti. Portavano questo nome (établies) perché erano le prime truppe stabili che avesse il Piemonte. Durante il 1500, queste istituzioni - a seguito di varie vicende storiche - furono dapprima soppresse e poi ripristinate.
Ma il Sedicesimo secolo si distinse anche per un altro motivo, la cosiddetta Traccia Italiana, come poi fu chiamata. La cosiddetta "Rivoluzione militare" del XVI secolo s'imperniò sull'accelerazione del classico duello fra difesa ed offesa - arma e corazzatura - grazie allo sviluppo dell'artiglieria e a quello, conseguente, delle fortezze, sviluppo in cui gli Italiani svolsero il ruolo principale.
L'uomo rinascimentale italiano considerava ogni aspetto del conoscibile come parte d'un tutto armonico e della verità cosmologica. Correlando le sue conoscenze, sempre tenendole presenti come aspetti di una sola globalità, egli era al tempo stesso matematico, architetto, pittore, scultore, musicista, poeta e inventore. E ogni branca del suo scibile si rifletteva sulle altre, arricchendole ed innovandole di continuo. Ecco allora armonico e della verità cosmologica, Michelangelo trasformarsi senza il minimo sforzo da architetto in pittore e, nel 1530, in ingegnere militare per la Repubblica di Firenze. Ecco Leonardo fare la medesima cosa - e prima di Michelangelo - per Cesare Borgia, il quale, finita la seconda campagna di sottomissione dei feudi della Santa Sede ed assunto il controllo delle Romagne e delle Marche, decise di farle fortificare proprio da Leonardo da Vinci. Chiamatolo, nell'aprile del 1501 lo incaricò di riorganizzare non solo le fortificazioni, ma anche le vie di comunicazione e gli acquedotti. "Sia libero il passo al nostro prestantissimo e dilettissimo familiare architetto et Ingegnere militare" ordinò, lasciandogli carta bianca. E Leonardo si mise al lavoro. Smantellò e ricostruì con criteri moderni le fortificazioni di Castel Bolognese, scavò un canale da Cesena a Porto Cesenatico, rinforzò la cinta difensiva di Piombino, esaminò Orvieto ed Acquapendente, edificò le cortine degli spalti della rocca d'Urbino, progettò fontane, macchinari bellici e costruzioni per Rimini, Pesaro, Cesena e Ceri, tutto nei pochi mesi che precedettero il suo richiamo a Firenze nel 1503.